LUMIA: STATI UNITI D'EUROPA PER PORTARE AVANTI IMPEGNO JO COX



La violenza colpisce ancora.Sottovalutare quanto è avvenuto in Inghilterra con la brutale uccisione della parlamentare Jo Cox è un errore che non possiamo permetterci. Anche in Inghilterra la rappresentanza vacilla, la politica arranca, le forze anti-sistema avanzano e l’odio nelle relazioni politiche prende il sopravvento.
Il referendum sul rimanere o meno in Europa (la c.d. Brexit) riassume tutti i problemi che si addensano pure nelle società avanzate dell’Europa. Un’Europa oggi più che mai stanca, vecchia, priva di vigore e molto ripiegata su di sè. Finite le ideologie che davano dinamismo, energia, spessore e qualità alla rappresentanza politica, non si è saputo costruire il passaggio agli ideali, ad una nuova dimensione progettuale per cui il vuoto, l’apatia, la sfiducia hanno preso il sopravvento.
L’Europa si trova in enorme difficoltà sino ad essere preda dei nuovi “barbari”, quel miscuglio di nazionalismo anti-politica, ‘sfascismo’ e qualunquismo che rischiano di fare solo del male, non solo a questi nostri martoriati tempi ma anche alle nuove generazioni e al futuro delle nostre società.
Insomma, l’ omicidio di questa giovane parlamentare laburista, donna piena di vita, di energia vitale e impegnata nella tutela dei diritti umani ci pone di fronte a un bivio. Gli sbocchi sono diversi e tutti possibili.
La strada della nostalgia, del tempo delle vecchie ideologie ottocentesche e del secolo scorso, delle grandi narrazioni, del mito di un’Europa da costruire non regge più, diventa solo una  piccola strada patetica e per pochi illusi che cadono spesso nel gioco degli estremismi più infantili e anche dannosi.
La via del cinismo dello status quo, ovvero mantenere la strada attuale dell’apatia, del ‘bivaccare’ intorno alla centralità del totem finanziario e del rigore tedesco di gestione esclusiva del debito pubblico produce asfissia e distrugge l’idea stessa di Europa nelle fondamenta, oscurando qualunque orizzonte di rilancio. I danni di questa impostazione li conosciamo e stanno via via svilendo il ruolo delle positive forze progressiste europee. Ma attenzione, la via del ritorno ai nazionalismi, preda dell’antipolitica e, come dicevo, dello ‘sfascismo’ rischia di aprire baratri di regressione e di avventurismo che non possiamo sottovalutare. In sostanza guai a giocare con il fuoco quando si ritorna a parlare di ‘mein kampf’, di leadership come quelle di Le Pen, di Farage … e l’elenco rischia di essere troppo lungo se guardiamo all’Austria, alla Polonia e, perché no, alla nostra  stessa Italia.
C’è un’altra strada da imboccare, quella che fa della stessa crisi dell’Europa un’opportunità per raggiungere senza indugi l’obiettivo degli Stati Uniti d’EuropaUn obiettivo per ridare dignità alla dimensione del lavoro, nonché nuovi assetti al welfare sociale, all’uguaglianza, alla crescita economica grazie allo sviluppo sostenibile e alla maturazione dei diritti civili, per sprigionare una energia vitale così da liberarci dalla corrosione interna prodotta dai terrorismi e dalle mafie. Un assetto istituzionale capace di proiettarci nel Mediterraneo con autorevolezza e competenza per creare un nuovo orizzonte di pace e di cooperazione.
Ma la spinta che le nostre società devono avere per imboccare la  strada verso gli Stati Uniti d’Europa non può che arrivare da una politica che accetti la sfida di cambiare se stessa, il suo modo di pensare e di agire. Una politica che sappia guardarsi dentro per passare finalmente: dalle ideologie, che furono, ai nuovi ideali da vivere con progettualità; dal conflitto violento al conflitto virtuoso; dal vivere giorno per giorno a lavorare per raggiungere mete condivise e di radicale cambiamento. Tutto questo per riproporre finalmente  un’inedita economia produttiva e non solo finanziaria, facendo dei saperi,  delle conoscenze e delle nuove tecnologie una grande occasione per riscrivere i percorsi delle nuove relazioni tra le persone e l’ambiente.
È insomma una grande sfida che va affrontata giorno per giorno con fatica e  passione, sentendosi parte di un grande cammino in cui ognuno deve dare il meglio di sé, piccolo o grande che sia il proprio apporto.
Sarebbe questa una politica bella, ariosa, aperta al futuro con il cuore e con la testa alla meta degli Stati Uniti d’Europa. Proviamoci, ne vale la pena e portare avanti così le battaglie della giovane parlamentare inglese Jo Cox e delle tante vittime dell’odio e della violenza. Odio e violenza che continuano a disseminare morte e ingiustizia tra gli immigrati, tra i cittadini colpiti dalle mafie e dal terrorismo, nei quartieri poveri delle nostre città, così pure tutte quelle persone vittima dell’omofobia e di tutte le forme di discriminazione.
Ci credo, crediamoci insieme: gli Stati Uniti d’Europa sono oggi una realtà possibile.
Giuseppe Lumia

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